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Ashwagandha – adattogeno ayurvedico
Gli scienziati di due centri di Portland (USA), che si occupano di medicina naturale, hanno analizzato le proprietà adattogene di Ashwagandha o vitania sonniferi. Prestano attenzione all’ampia varietà di composizioni di estratti di radici di questa pianta e alla varietà di sostanze biologicamente attive negli estratti di radici di Ashwagandha. 1
Vitania sonniferi (Ashwagandha) proviene dalla tradizione ayurvedica; negli ultimi anni, la sua popolarità è cresciuta in Occidente, grazie alle sue proprietà adattogene. Il termine “adattogeno” deriva dalla Russia e Dall’Estremo Oriente e si riferisce a prodotti, principalmente di origine vegetale, che aiutano a superare lo stress (fisico e mentale). A causa dell’ampia varietà di forme di stress e meccanismi di azione del trauma classificati come adattogeni, nonché degli errori nella progettazione di studi che mostrano i loro risultati, questo termine è considerato controverso in farmacologia (ma, ad esempio, il professor Jerzy Vetulani non ha avuto molti dubbi al riguardo).2
Ashwagandha è studiato principalmente dagli scienziati in termini di effetti sul sistema nervoso e sulla psiche. Gli autori del lavoro discusso qui si sono anche concentrati sugli effetti di vitania sonniferi su stress, ansia, diminuzione dell’umore, e problemi di sonno. Hanno analizzato studi clinici e preclinici utilizzando estratti di radice o foglie di Ashwagandha.
I risultati suggeriscono che i sonniferi di vitania hanno un pronunciato effetto anti-ansia e anti-stress, e un minor numero di studi ha anche notato effetti positivi sull’umore (sintomi di depressione) e sui problemi del sonno. Apparentemente, l’azione di Ashwagandha è dovuta a:
– effetto sull’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (controlla gli ormoni rilasciati durante lo stress);
– influenza sul sistema nervoso simpatico (controlla l’azione degli organi che si verificano senza la nostra attenzione, ad esempio la frequenza cardiaca, il diametro dei bronchi, la dimensione della pupilla);
– effetto sulla trasmissione GABA-ergica e sirotoninenergetica.
Queste osservazioni rendono Ashwagandha un nutraceutico attraente per l’uso nel trattamento dei disturbi neuropsichiatrici. Gli autori sottolineano che prima che ciò accada ufficialmente, è necessario creare specie standardizzate con dosi appropriate di principi attivi. I singoli farmaci variano notevolmente in questo senso, quindi possono produrre risultati diversi (o nessun risultato). Inoltre, è probabile che i sonniferi di vitania contengano sostanze attive non ancora identificate dalla scienza, ma importanti per influenzare il sistema nervoso. Pertanto, i preparati di Ashwagandha non sono uguali tra loro!
Sarà inoltre necessario stabilire possibili interazioni con altre erbe e, soprattutto, farmaci, che in Psichiatria hanno spesso effetti potenti e gravi effetti collaterali, e l’interazione può rendere difficile la gestione dei risultati della loro azione.